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e a li camarieri promise donare a ciascuno un paro de calze a la divisa bentivoglia, cum la magior liberalitá del mondo e festa, come avesse la mitra de la citate de Cartagine consequita. Venendo suso il sescalco e vedendo per questa festevole baia se impediva la cena de madonna, de le nòre, figliole e figlioli, se acostoe a la aurechia de don Ateon, dicendoli che andasse ai signore, che pur alora era andato nel zardino a cena, e che lo ringraziasse che ancora li avea dato il benificio da San Donino, unito cum quello da Rofeno. Presto in uno passo e salto don Ateon descendette le scale, andò, e genuflesso avanti il signore se pose, dicendoli; — Signor, voi me aveti dato il benificio de Rofeno che ve ho dimandato, e quello da San Donino sponte ancora me l’aveti dato; che infinitamente ve ringrazio. — Il sig^nor alora fue quasi per scopiare de ridere, e cum fatica disse andasse a goldere. Alora don Ateon se parti, e, retomando a mf^donna, scontrò Manfredino canevaro, al quale disse facesse che in ordine fusseno botte per centoquaranta corbe de vino, che la matina dal benificio, che datb li avea il signore, sarebbeno conducte. E cosí il canevaro, credendo dicesse il vero, ignorando il solacio, incominciò lavare le botte. Volendo madonna che don ^teon andasse a mensa per cenare, disse non potrebbe, e che volea andare a casa del conte Nicolao alegrarse seco e cum madonna Bianca sua consorte, e che forsi cum loro cenarebbe. E cosi, andando li, li era facto festa e abraciamenti. E chi non li dicea qualche cosa, lui li dicea: — Ma tu non me fai pur festa de li benifici che me ha dato il signor, quali erano de don Baptista? — E cosí giunse al conte Nicolao e a madonna sua consorte; e, alegrandose seco de questo, e loro e tutta la famiglia se sforzavano farli grandissime festazze cum le magior rise del mondo. E don Ateon come penochiati se le becava, credendo ridesseno per consolazione di benifici e non per beffe. E, cum loro non potendo ancora per alegreza cenare, se parti, e retornò a madonna, che ancora era a mensa a le fructe, dicendoli : — O madonna mia bella, non ve potrei narrare mai il piacere e letizia hano receputo il conte e madonna Bianca de quisti benifici. Certo non fue mai a Bologna facta cosa migliore che questa : cosí ogni omo ne parla e patarassi sempre. — E ben dicea il vero; e non lo sapea, perché quella cosa sarebbe a sua memoria una baia eterna. Decto questo, tutto de letizia occupato, se pose di sotto al capo de la mensa sopra uno scanno a sedere, che le fructe se