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monaco né el contado el conte, né l’oro li cavalieri, né il varo el doctore», ma ben H manifesta e discopre; onde, se ben mancasse del contado, non manca però la dignitá del nome e de l’effecto de la sua auctoritá, come expressamente confirma Graziano nel suo aureo Decreto. Adunque, considerato per le ragione antedicte e per quelle sono state dal conte Raimundo egregiamente allegate, e specialmente che ciò che emana dal papa, vicario de lo eterno Principe in terra, è irrevocabile, indico ch’el conte al doctore ed al cavaliero debba esser preferito. E cusi conforto le Vostre Excellenzie ad observare. — A le quale parole misser Zoanne Andrea, postose la mano al pedo in segno de penluto, dixe: — Sacra Maiestá, voi avete iustissimamente indicato, perché questo, c’ha decto la Vostra Sublimitá, io stesso l’ho concluso ed affirmato ne li mei commenti sopra le Decretale^ cioè che de magiore eminenzia è la dignitá del conte che quella del doctore e de li cavalieri, e da questo io non intendo appellarme. E cusi conforto e prego misser Bertoldo voglia approbare ed omologare quanto è stato per la regale Celsitudine iudicato, ché cosí è il insto ed onesto. — Cum queste parole, ratificate da misser Bertoldo, posto fine cum assai piacere a questa sentenzia, se levarono da mensa; e il re, presi per mano li ambasciatori, li menò sopra una ornatissima logia a veder una degna giostra de molti gentilomini, cavalieri, conti e baroni, che Sua Maiestá per onorarli ordinato avea; il premio de la quale era uno dorato elmo cum uno falcone de perle di sopra, che se cibava d’uno core de robini. La qual gio.stra cum gran valore e gentilezza finita, il re fece cavalieri quatro gioveni, nostri nobili citadini, che erano andati cum li oratori a Neapoli, che ne la giostra s’erano portati valorosamente, cioè Paulo di Bocaferri, Galeotto de Scappi e Zannetto Catelano, nipote del fondatore de l’amorosa torre che ancora di Cateilani se chiama, e Georpo Antonio, figliuol del strenuo Gualengo di Ghisilieri, el quale, essendo generale capitanio de la nostra republica e morto valorosamente combattendo in servizio de quella, fu facto per li nostri de quel tempo signori, morto come era, cavaliero, e poi donatoli cum funebre pompa militare S. DEGÙ Arienti, Le Porretane. *5