Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/369

in qua, odo che se trova al presente, come cosa miraculosa de tutta la Calila cisalpina, peritissimo astronomo. Sopra questa longa e generosa novella, magnanimo principe, poiché cum rise e cum prudente gusto fu parlato, e non senza laude del darò narratore, concluse la magnifica compagnia esser vero che li fati e la fortuna produceno vari e infiniti effecti nel mondo. Ma, non piacendo al tutto questa sentenzia confirmare ad uno nostro erudito citadino, de grato aspecto, de laudevoli costumi e de bontá e de virtute ornato, e a me fine a’ teneri anni de benivolenzia coniuncto, nominato Bonaventura di Pa> fiotti, famiglia egregia in fa cita nostra, e cavaliero del magnifico misser Zoanne Bentivoglio, dixe: — A mi pare ben tempo ormai, per l’invito me ha facto in alcuna parte l’audita novella del mio ornatissimo Refrigerio, a cui ha il cielo, come vedete, virtú, grazia e meravigliosa facundia concesso, narrare a le Vostre Excellenzie, illustre brigata, quello che giá cum mio piacere intesi, che, non ve essendo tedio, in breve parole e presto intenderete. — E in questa forma cum dolce umanitá dixe.