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mio silenzio, per non parere ingrato del dolce e grazioso bene* ficio, quale ho recevuto a’ di passati cum mio gaudio e refrigerio da le vostre presenzio in questo luoco, ho instituito narrarve uno effecto de fortuna, dove manifestamente cognoscerete quanto sia instabile e vagabonda la sua formidolosa rota; del quale me rendo certo non averete manco piacere che doctrina. E perdonatime se io un poco troppo prolixo fusse, perché cusi la materia rechede. — E in questo stile eloquentissimo incominciò, glorioso e caro signor mio, a dire.