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Tacenderò. — La giovane a la voce del barba se svigliò tutta spaventata, e, uscita de la camera, discese la scala tutta somnolente e dixe: — Che ve piace, misser? — A cui don Filippo: — L’è quivi donna Agnese Mastellara, la quale se era venuta per confessare; ma, essendo impedita da’ dolori da far fíglioli, non può, se ella prima non se posa un poco. Onde ménala sopra el tuo lecto e aiutala de quello che pòi, e scaldali qualchi panni al corpo. — Bene e voluntiera — rispose la giovene, che era tutta benigna e graziosa. E cossi, preso Guiducio, che d’amore ardea, per mano, dixe: — Venite meco, donna Agnese, maire mia; — e, conductolo cum dolceza a lecto, che pian piano se dolea, prima lo coperse. E, incominciandoli poi a scaldare de’ panni, dixe Guiducio, a cui rencresceva tal opera, come quello ch’era pur troppo acceso: — Figliuola mia, non scaldare piú panni, ch’el dolore del corpo s’è partito e andatomi nella schiena. E, poiché hai incominciato a sanarme, pregoti venghi a lecto, e strettamente acosta il tuo pccto e il corpo a la mia schena, ché migliore medicina non me potresti certo fare. — La buona giovene, pietosa divenuta, presto spogliatase, entrò nel lecto, e, postase a lato a Guiducio, come colui decto aveva, mentre se li scostava, epso, premendo pian piano, come se da dolore opresso fussc stato, dicea: — Oimè ! oimè ! fa piano ! — E, cossi stando, né potendo piú suffrire le fiamme d’amore, se volse e prese in brazzo la giovene, dicendo: — Laudato Dio del bon servizio che facto me hai ! — baciandola tuttavia mille volte e volendo poi cogliere fructo del suo amore. Epsa, cognosciuto lui essere uomo, el core de paura li incominciò a martellare, e, gridando forte, chiamava el prete, dicendo: — Oimè! misser, oimè! misser; venite! venite presto! ché l’è uno uomo. — Don Filippo, audendo la voce de la nepote, né pensando piú oltra, credeva dicesse che donna Agnese Mastellara parturisse uno fanciullo, intendendo dire a la nepote: — L’è omo. — E per questa casone respondendo lui: — In bona ora! non avere paura ! noi li poneremo nome Pietro, ad onore de questa chiesia; — Guiducio pur seguiva francamente l’opera sua. E giá provisto ne la mente quello avesse a fare, s’el prete