Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/340

volte secando li vostri appetiti ve governate, e per qualche fíncta lacrimetta scapuciate; e però non è da maravigliare se alcuna volta da le promesse degli uomini ve vedete ingannate. Forse che el cavaliere Colomnese, quale liberalissimo chiamate, non averebbe saputo che fare, né serebbe stato si prodigo di sua vita; ma, avendo prima lo exemplo de l’Ursino, né quello potendo equare, corno disperato fu svigliato a tal effecto. E però non dicete fusse piú liberale, perché, vedendose lui senza robba, denari, auro ed argento, e intendendo el rico dono del suo adversario e quello non potere superare, come disperato, reputandose vergogna che la donna per simile partito perdesse, usò tale effecto. La quale certamente per due rasone liberalitá non se può dire: prima, perché epsa debbe emanare da sinceritá de l’animo e prudenzia de rasone (che cosí non fu nel vostro Colomnese, il quale, per aviditá de possedere l’amata donna, oppresso da gelosia, da sdegno e da furore, se feritte nel pecto); l’altra, perché la liberalitá, come vòle el filosofo, debbe fra li dui extremi lacere, cioè fra la avarizia e la prodigalitá. E però el cavaliero Colomnese, non tenendo el megio de queste due virtú, fu prodigo e non liberale. Si che a la vostra sentenzia, graziose donne, accostarne per niente ce piace. — Le quale, subito respondendo, dixeno: — Non piú, non piú, per Dio, perché la sentenzia per voi data milita al nostro favor. Adunque il vostro cavaliero fu prodigo e non liberale a farsi povero, come fece, ancora che ce rendiamo certe che noi fece sinceramente, perché avea speranza posseder le bellezze de l’amata donna, la qual possedendo, averebbe a sé vendicate. Ogni cosa, come sapete, per speranza se face. Molto amara sarebbe la fatica de’ mercatanti solcare il mare e fare gli aspri e lunghi camini cum dispendio de la vita, se la speranza del guadagno non fusse; e al cultivator non sarebbe dolce gettare la semente in terra, s’el non sperasse racogliere molto piú. E, se voi vogliate dire ch’el Colomnese da gelosia, da sdegno e da furore fusse sforziate tagliarse el pecto, confessiamo essere el vero, perché perfecto amore non fu mai senza quelle tre parte; né crediamo ancora ch’el cavaliere Ursino, spogliandose de le sue richezze, del stato