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questo pensiero, facto a sé chiamare li cavalieri, dixe a loro in questa forma: — Gentili cavalieri, son molti anni, come sapete, ch’io sono da voi amata, ad effecto, come io credo, de averme per moglie e compagna. Possibile non è che l’uno e l’altro me possiate avere, proibendolo la divina constituzione; ché certo, quando non fussecosi, ambedui, per il vostro valore e per essere da me senza comparazione amati, ve prenderei. Ma, questo essere non potendo, ho facto pensiero, quando pur siati disposti de ligarve meco matrimonialmente, che quello de voi ch’acquisterá l’altro per opera d’arme, quello abbia ad essere el mio marito e signore, advegna imperò che col core tristo e doglioso ve pona a si crudo partito. 11 perché, quale di voi perirá ne la bataglia, non será senza eterno mio dolore e passione; ma, essendome io deliberata che, come vui non volete altra che me per moglie, cossi non volere se non uno de voi per marito, non me piacendo per modo alcuno essere monaca, sono sforzata porvi a tal partito. Si che a vostro piacere infra quaranta giorni siate a cavallo armati, perché quello che di voi será vincitore, quello pigliarò per marito e signore. — Li cavalieri, contenti piú che mai fosseno al tempo de sua vita del partito de l’amata donna, se partirono da lei, ciascuno cum ferma speranza d’essere de la guerra vincitore. E, per comparire a l’amorosa bataglia piú che potevano cum gran gloria, triunfo e pompa, ambedui de magnifiche foge e de legiadri ornamenti al tempo debito in campo se trovarono; el quale campo dal conte Ermes sopra la piaza de Caiacia glie fu concesso. Ed, essendo giá sparsa la fama de la futura bataglia per tutte le terre circustante e ancora per longinque provinzie e remoti luochi, traxe numerosa gente a Caiacia a vederla, onde per commandamento del conte Ermes fo facto uno steccato intorno la piazza, adorno de palchi, acciò la concorsa brigata e tutto el populo potesse vedere, senza impedimento a li amorosi cavalieri. Li quali da ogni canto del steccato presso l’entrata avevano facto, per loro disposamento e de’ suoi servitori, drizare uno magnifico e rico padiglione cum richissime divise e insegne.