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ne la scala la lassò impicata, E poi, presto acostatose col pedo e il viso a lato il muro de la casa presso l’usso, se tacque. La peccora per la doglia belando, come persona in principio fusse strangolata, e facendo strepito per la passione cum li piedi nella scala, lacomo, credendo la moglie invero impicata fusse, pieno de pietá e spavento, subito l’usso aperse, e, saltando fuori de casa, corse e abraziò la impicata peccora, dicendo: — Margarita, anima mia, che cosa è questa? Che hai tu voluto fare? — Nelle quale parole la moglie, cum gran prestezza corsa in casa, l’usso chiuse, dicendo: — lacomo, or tu starai la tua volta di fuori. — E1 marito, cognosciuta l’astuzia de la moglie e sentendose aver in brazzo una pecora, disse: — Margarita, l’è ben vero quello che se dice, che la femina seppe un punto piú ch’el diavolo. L’ingannatore è rimasto a questa volta a piè de l’ingannato. Ma, sia cum Dio la va e va, aprirne pur l’usso, acioché andiamo a lecto a fare la pace. — £ lei dicendo: — lacomo, avendomi tu facto stare di fuori piú che non averei voluto e senza veruna casone, per le sancte dei evangelie non te aprirò mai, fin a tanto non senta tu sii diventato cicogna. — lacomo, cognoscendo che alfine, volendo entrare in casa, bisognava batter li denti, che giá se li aproximava, cominciò subito a battere le mascelle l’una cum l’altra. Né prima l’ebbe facto, che la lingua fortemente si morse; ove, non potendo la passione suffrire, cominciò a ramaricarse, gridando: — Oh ! oh ! oh ! — cum grande ira e rabia — io me ho morduto la lingua, che venire te possa la canina rabia! — Il che sentendo la moglie, e dubitando che dal gioco non se venisse ad ira, per cognoscere el marito la lingua averse morduto, subito l’usso aperse, e, ridendo fortemente, corse e abraciò il marito, che le mane ancora per doglia se teneva a la boca, e dixe: — lacomo mio, l’è stato il peccato, ché ben la mia averesti morduta. Or andiamo presto a lecto. — lacomo, vedendo ridere la moglie, gli venne voglia farli dispiacere; pur, parendoli essere stato lui cason de tutto il male, se ne andò a lecto, dove fece la pace cum la moglie. La quale, spesse volte trovandosi a Trebbo, in presenzia del marito questo piacevole caso per trastullo narravano. S. DRCU Arienti, Le Porretane. 18