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li scolari smisuratamente ridere, perché aveano facto molto meglio non li era stato imposto, e andò presto al podestá per contarli questa piacevolezza, acciò non facesse a loro damno qualche provisione per relazione de lo impaurito cavaliero. E, trovato il podestá, il quale era giá mosso per andare da la Signoria a narrarli el caso, per farli providimento per salute de la cilá, gli dixe intieramente la cosa dal principio a la fine. Di che avendone Sua Magnificenzia singular piacere, e tanto piú quanto intese non esser morbo, dixe queste parole: — O scolari, gente del diavolo, credo non sia malizia alcuna che non sapiate; e sciagurato colui che in le vostre reti incapa! — Ed, essendo giá presso al palazo de li Signori, deliberò, pieno di festa, trovarli e a contare alle Loro Signorie questa dolce facezia. Li quali, audendola cum suo gradissimo piacere e riso, vòlseno che questi scolari gliela contasseno; e cussi feceno. Li quali, doppo le molte risa confortando li scolari a restituire il porco, e a loro non piacendo el verso, resposeno che le Sue Signorie non li strengessono a la restituzione, cum ciò fusse sarebbe segno non cognoscessono li omini docti: ché se costui non fusse ignorante, senza estimare la virtú degli omini da bene, non avrebbono per questa piacevole via ardito de giuntarlo. E li Signori, non parendoli sforzare, per il loro recevuto piacere, li scolari, de novo, come iusti e degni rectori, recapitularono che per ogni modo il porco se restituisse. 11 che recusando li scolari cum loro piacevole rasone non voler fare, alfine la cosa fu avuta in tanto solazzo, ch’el porco non fu restituito. 11 quale, in compagnia d’alcuni altri scolari, cum buono sapore e vino dolce, a laude del medico Portantino, piacevolmente mangiarono. La egregia brigata, clementissimo signor mio, ebbe piacere assai de la narrata novella. E, sopra epsa disputato alquanto, indicarono non essere uomo tanto vile e scelerato, purché in lui reluca qualche lume d’ingegno, non sia solamente riguardato, ma in reverenzia ancora avuto; ché, s’el medico Portantino docto e virtuoso fusse stato, come lui se dava ad intendere, in iactura de sé schernito non sarebbe stato. E, cum queste parole