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donne, le quale, quantunque pietosamente desiderasseno intendere che fusse socorsa la combatuta donna, nondimeno non se potérno contenere che non ridesseno dolcemente, quando sentirono el scoprire li altari. A che essendo posto fine, per satisfare al magnifico recitante fu detto da alcuni che molto fu piú la paura del marito, vedendo cum gli occhi propri quello che non avrebbe voluto pensare, e non la potendo soccorrere per reverenzia del signore, dal quale era cum forza retenuto, che non fu la vergogna de misser Brandilise. E da altri ancora fu argumentato che fu molto piú la vergogna de misser Brandilise che la paura de Roberto, perché, essendo uomo de religione e integritá reputato, era stato dal suo unico signore trovato in tanto fallo e dal marito de la bella donna, cum ciò fusse che la paura del marito non era in tutto priva de speranza poter dare aiuto a la moglie, non essendoli se non cum prieghi e cum parole negato dal signore. E altri, opponendo, dicevano: — Chi sa ch’el marito avesse speranza de potere soccorrere la moglie e che non dubitasse, quando il signore per forza el teneva, dicendoli aspectasse un altro poco, non facesse per vedere il fine de l’amorosa bataglia? — E cusi, in questa disputazione stando la degna compagnia, or l’uno or l’altro effecto cum ridente voce defendere volendo, sopravenne un nunzio del magnifico luliano di Medici, patrizio fiorentino, conducto in quel luoco da Tosto del conte, cum certi lavorati fiaschi pieni de solemne tribiano de Pistoia e due sparvieri, li quali epso luliano mandò a presentare al conte. Onde, posto fine a la piacevole disputazione, Tarivato nunzio fece cum debita reverenzia il presente. Il quale dal conte graziosamente acceptato, e lui de parole e d’effecti munificato, Tosto, avendo inteso per Taudita disputazione in che pericolo pose Roberto la moglie, essendo vichiardo, cum la barba bianca, corpulento e molto solacevole, traendose la beretta de capo, che certo era de una grandissima pecora, dixe: — Magnifico conte e voi altri signori gentilomi, certo a colui che avete nominato, ch’el suo onore in pericolo pose, sarebbe stato molto bene li fusse intravenuto quello che intravenne ad uno de la nostra communanza; che, senza darvi tedio, in poche parole intenderete. —