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sei da me non pivi d’amore lascivo, ma de sincero e casto amata. Onde cum la mia benedizione a tuo piacere de qui te parti, pregandole, imperò, che ciò, che abbiamo qui dentro facto e decto, a persona gianiai vogli redire. — A cui la giovene reverentemente de ben fare dicendo, usci de la camera. E il re, partita la luce del giorno, secrelamente retornò a le sue reale case. Dove, revolgendo in sé la grandeza de l’animo de Placida e l’alta sua prudenzia, de quella non se potendo saciare, accadde che tra spazio de doi anni la regina, consorte del re, sterile moritte; onde, trovandose el re senza mogliere e figliuoli, era invitato a prendere figliuole de gran principi e re. Ma lui, recordandose de la sua amata Placida ed examinato cum gran iudicio le bellezze, li costumi, l’aspecto grazioso, la virtú, la constanzia e la invicta pudicizia e l’altre sue incredibile virtute, se dispose, postergata la exile e bassa sua condizione, tòrla per moglie, considerando pur nui da la umana carne del primo padre creati. E, facta questa ultima deliberazione, la fece domandare al patre suo per moglie, e quella prese cum summa gloria e triunfo, a singular consolazione sua e de tutti li suoi subditi. Vixe un buono tempo ed ebbene bellissimi figliuoli; e doppo la morte sua, remanendo ella al governo del regno per testamento del marito, come sapientissima regina i suoi populi cum tal pace, unione, abondanzia, pietate e iustizia governò, che le forze del regno cum grazia de li populi fece molto magiore e ampie che prima non erano. Si che, benigni ascoltanti, s’el mio dire fusse stato longo, piázavi de perdonarme, ché l’effecto de tanta laude non s’è potuto brevemente explicare; acciò se intenda che le savie donne, come concluse il nostro sbocato araldo, non facilmente contaminare se lassano. La morale novella, illustrissimo duca, fu cum grande admirazione e intentamente ascoltata; e sopra epsa cum laudevoli termini fu tanto rasonato, che tutto quel giorno, confirmando l’optimo parlare de la claríssima matrona, consumarono, e le generose donne, per lo scorno e per la recevuta vergoizna eb-