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umana al dir male de altrui e pensare a far peggio, e maximamente quando vedono alcuna persona moralmente vivere. Ma che a me Dio pare optimo, che debba el quale assai solo bastare è scruptatore la mia innocenzia; de’ nostri e infermi sapete animi, cognosce la mia casta mente e la magnitudine de l’animo mio in servare perpetua onestate e virtuosa vita. E per questo persuadetive fermamente che a quella ora me inducerò a satisfare alla vostra lasciva voglia, che Plutone abitará i .superni chiostri. Ma grande benignitá sará la vostra e de la vostra regia mente, se, ponendola conscienzia al debito suo luoco, laudareti el mio optimo proposito e il cor vostro desolverete da questa rabida voglia, e me ultimamente come fidelissima vostra subdita amplifichereti ne la mia castitate dedicata al futuro marito, che la divina provvidenzia e il mio patre dare me vorano. — El re, cognoscendo per queste parole l’animo de Placida farse piú alieno dal suo corropto appetito, e tuttavia el tempo (che era breve assai) volare, vincto da cupida fragilitá e de impudicizia tutto acceso, respose:— Placida mia, io non ho al presente bisogno de quisti toi documenti, né me è necessario el predicare tanto tua castitate e continenzia, perché, quando ancora avesti fatto voto servare quella perpetuamente, io vorei sequire el mio fermo proponimento, el quale è de prendere teco ad ogni modo amoroso piacere, se ben ne dovesse la mia corona minare. E per questo te conforto a non dire piú parole, ma a sequire cum bono effecto el mio pensiero; e, noi facendo, te rendo certo che da me non te partirai senza tuo villano dispiacere, e faròte la piú vituperosa femina del mondo. Si che piglia quel partito te pare, ché io voglio ad ogni modo de pratica uscire. — E cum queste parole prendendola per volerla sforzare, Placida, fuori del pecto un vento de suspiri mandando e degli occhi uno fonte de lacrime, abrazzando li piedi del re e alzando gli occhi al cielo, pietosamente dixe: — O summo e benigno Dio, .se alcuna pietá vive in te, soccorrime a questa volta, né volere ch’en questo modo mia vita péra. E voi, serenissimo signor mio, pierché volete cum tanto flagizio incrudelire ne la mia virginitá? Perché me volete voi fare spechio de