Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/171

observanzia la sua vita debbano condure, che non me vergognarò de dire che ogni vii uomo, de virtú e gloria privo, presuma ne l’ordine militare essere prescripto; e, in luoco poi de magnifica vita e militari costumi, diventano artifici e publicani e ardiscono sotto ombra del militare officio, a confusione de le umane e divine lege, precedere li omini prestantissimi e de virtú excellenti. Pertanto, avendo noi inteso la insolenzia del servo, son svigliato recitarve la presumptione e temeritá de uno reale cavaliero de Pranza, sequita per libidinoso effecto, che fu piú vituperevole e damnosa che quella audito abiamo, quantunque poi ne succedesse effecti de eterna memoria degni, come intenderetí. E state a udire, ché forsi simil cosa non audisti mai. — E cosí incominciò.