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prima el vide, che, recognisciuto quello e pensato ch’el figliuolo fosse suinerso in mare, fu piena de tanto dolore, che, perdendo ogni naturale sentimento, moribonda cadde in terra. Donde levata, cum gran fatica in sé retornata, incominciò stridendo, cum mane anodate, a dire: — O figliuolo mio dolce, male per me te produxi al mondo! Perché te las.sai io mai da mi partire? Perché non me confidai che la pietá de Dio te dovesse perdonare la visitazione de’ suoi sancti luochi, non avendo se non te unico figliuolo, per li pericoli del mare, dovendo tu essere substentaculo de la mia vichieza e gubernatore del tuo regno? Aimè misera dolente, perché son tanto vivuta, addò dovesse la tua misera morte sentire? O mare crudele, o cieli de pietade privi, come potesti voi consentire ch’el mio delicato figliuolo fusse de li maritimi pesci cibo? O carni, come dovete crudelmente essere state devorate! O viso benigno, pieno de tanta grazia, dal quale si suave conforto pigliare soleva, come mentalmente le vedo morduto, che pur a pensarli me se schianta el cuore! Oimè! quanto poco hai, figliuol mio, doppo il tuo padre, la corona del tuo regno posseduta! Mai piú conforto alcuno, vivendo, la sconsolata mia anima potrá pigliare. Oimè! trista me! quanto piú me sarebbe cara la morte che questa dolente vita ! Da che sono io piú in questo mondo, se non da piangere e gridare, manifestando el mio eterno dolore? — E cusi gridando^ e battendose le mane e il viso, fu per tutta la cittade persentita; onde ogni omo fu di pianto e di doglia pieno, si per parere a loro, per el trovato annello, in simil modo il suo re avere perduto, si ancora per la gran pietá avevano al cordoglio de la regina. Multi dunque, sforzandose porgere quelli conforti, che sapevano, a lei, dicevano: — Porsi questo annello potrebbe per qualche accidente essere nel mare caduto, e Filoconio sarebbe vivo; e, cosí essendo, el vedremo ancora qui lieto e contento tornare. Non ce vogliamo ancora in tutto disperare. — E, de questi e simili conforti usando costoro, non essendo dolore alcuno si acerbo, che col tempo non se mollifichi e maturi, la flebile regina a la giornata se venne alquanto a consolare. Questo caso a le orechie de Eugenia pervenuto, essa in-