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non furono. Concluso adunque, doppo alquante parole sopra epso usate, che laudevole sarebbe sempre a’ padri discretamente sapere, quando vogliono ad alcuno maritare le figliole, se tal marito grato li fusse, perché, s*el conte Anseimo avesse cum cauto modo a la figliuola decto s’el marito, che dare li voleva, li fusse piaciuto, non sarebbe di lei e de tanto amante sequito amorosa morte; madonna Nicolosa Sanuta, del bagno porretano magnifica contessa, donna bellissima, morale, graziosa e venusta quanto altra bolognese donna a quésti tempi se trovi (come quella da la quale sempre de mágnifiche foge, d’ornamenti generosi e d’effecti pii e liberali la nostra cita non poco è stata illustrata, come ancora ad eterna sua laude e gloria se vede, per le continue magnificenzie, umanitá, cortesie e per li edifici sublimi ed excelsi che da lei sono emanati e tuttavia ad ornamento della cita nostra procedono), avendo de sopra una camura di purpurea seta, una turca roxata, foderata de bellissimi ermelini, prendendo cum ambedue le mane e cum dulcissima grazia de parole e de maniere Penelope, figliuola del conte, e dandoli per dolceza uno benigno bacio nella fronte, dixe: — Bellissima figliuola, molto degnamente hai gli amori de li defonti amanti narrato, el cui fine, essendo stato amaro e flebile, me invita, senza piú stare, narrare l’amore de dui regali amanti, che ebbeno assai megliore fine che loro; el quale sono certa non ve dispiacerá audire. — E in questo modo incominciò dicendo.