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Laurenzo; — Io sono contento e piacime molto: mandatimelo. — Or, presentato che fu el mantello a misser Laurenzo, sei pose intorno, cum uno capucio de rosato in capo, che un degno mercatante parca, e insieme col notaro n’andò dal podestá; avanti al quale conducii essendo, prima che dicesse cosa alcuna il notaro, misser Laurenzo, giá informato de la condizione del podestá, de’ parenti e de ogni sua qualitá e de un suo fratello che era morto, el quale fu uno notabilissimo meicadante, se trette per reverenzia il capuzo e, tocando la mano al podestá, li dixe: — El me dispiace, magnifico podestá, che piú presto d’ora non sia venuto a visitare la Vostra Magnificenzia, perché era de quella servitore e noi sapeva. Cum ciò sia che in Levante e in molte parte de Alexandria, solcando il mare, ebbi una stretta amicizia cum la degna memoria de misser Attilio vostro fratello, c nella mercanzia facemo grandissime faccende de molto valore, e tanto bene me vòlse, che per dicce milia ducati obligato Laverei. Niente di meno l’è meglio tardi che non mai: el me piace cognoscere la V^ostra Magnificenzia per mio magiore. Cusi la prego nel numero de’ suoi fideli servitori se degni colocarme, pregandola a mio precipuo conforto me comandi quando la possa compiacere, ché certo non me trovará mai stanco a fare cosa che li sia grata. — Parendo al podestá, per l’audite parole de benignitá piene, l’opposito de quello aveva il notaro quereliate, dixe: — Misser Laurenzo mio, non manco me aiegro cognoscervi per mio bon fratello, che faciali voi verso di me, e grata m’è certo vostra amicizia, quanto de cara cosa avesse potuta avere, reputando oggi uno degno capitale avere conquistato. E rengrazio grandemente Dio e voi de la conoscenza vostra che me date, e il recordo de la mutua e reciproca benivolenzia fra voi e la optima memoria de Attilio mio fratello. Cusi ve priego che quivi a cena, overo in qualunca luoco dove possa prestarvi la mia opera, me rechedali, ché sempre ve servirò, quanto me fusti caro fratello. — Misser Laurenzo, rengraziando reverentemente il podestá, disse: — Magnifico me.sser lo podestá, voleti cosa alcuna da me? Io prenderò