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ciascuna eroica virtú, la volontá di Cristo e il favor de la sorte, che ve gli guidò inanzi, era non solo per salvarvi, ma per darvi mille trionfi appresso. Ma qual termine di derisione aggiugnc a quello che vòle che il non avervi mancato del re sia piú degno che la somma di quella fede che vi commise ne la discrezion di lui? Certo che si sa pure che altro è il pericolo, in cui si espon la vita, e altro l’apparenza del riconciliarsi. Non han che fare gli apuntamenti lontani con il condursi ne le forze altrui. I mallevadori, che danno i contratti, son di carte e d’inchiostro, e il presentarsi in persona è d’ossa e di carne. Le accoglienze, gli apparati e gli spettacoli non riparano ai moti repentini de l’ambizione, peroché le insolenzie dei suoi andari corrotnperebbono gli ordini divini, nonché i propositi umani. Ed è stolto chi stima che i pensieri dei principi ne lo interesso che gli preme non sieno volubili come i voleri de le femine. E sol colui pare piú abondante di giustizia, che meglio gli succedon le imprese. Adunque la memoria di cotal cosa non perpetuará voi, che, instrutto di tutte le predette difficultá, andaste nei suoi paesi, sedeste a le sue tavole e albergaste ne le sue case, non altrimenti che alberghiate, sediate e andiate nei paesi, a le tavole e ne le case proprie? Io, per me, credo che, se il gran re Francesco, illustre iscrutatore degli antichi gesti, leggesse ciò ne la veritá de le istorie, che lo estollerla al cielo con altro grido che non fa gli atti di tutt’ i Cesari insieme. Ma, se la incomprensibile eccellenza del suo inclito spirito alzasse a le stelle una cosi libera, una cosi saggia e una cosi ardita fidanza, qual premio di lode largirebbe egli a l’aver voi dato per essempio e a lui e al mondo come i signori, che, per via di qualunche si sia cagione, sono isforzati a promettere ciò che è dannoso a osservare, debbon prima darsi ad altri ne la maniera che voi vi desti ai francesi, che stroppiare il lor dominio d’alcun principal membro? Benché la mansuetudine de l’ottimo cognato vostro circa ciò debbe dolersi de la necessitá dei tempi, che non comportano che gli doniate Milano, e non ramaricarsi de la modestia di voi, che vorreste che essi comportassero che gliene aveste a donare. Onde la soprana Maestade Vostra si trova seco a la