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A MESSER IACOPO SANSOVINO

Invia un sonetto sulla figura preposta alla Vita di santa Caterina , scolpita in bronzo dal Sansovino (si veda lett. dxlvii). Io vi mando il sonetto sopra la figura de la santa, che voi mi avete fatta e donata. E, caso che nei suoi versi troviate cosa buona, datene la colpa non a lo ingegno con cui vi par ch’io l’abbia composto, ma al debito mio e al merito vostro; perché l’uno mi ha insegnato le rime e l’altro dato la materia da farle. Anzi lodatene la vergine, de la quale si parla, che, si come ha infuso in voi grazia da poterla ritrare, cosi ha largito in me dono da saperne scrivere.

Di Venezia, il 13 di genaio 1541. Chi vói vedere quel reai pensiero, quel pudico voler, quel zel fervente e quel animo in Dio costante e ardente, ch’offerse Caterina al martir fèro, contempli il suo bel simulacro altèro, che posa e gira in atto si vivente, che discopre quel core e quella mente, u’ Cristo le stampò la fede e ’l vero. Certo, nel rimirarlo, iscorger parmi qual le virtú di lei note e secrete de le ruote ischernir gli orrori e l’armi. Immortai Sansovin, voi pur avete mostrato al mondo come ai bronzi e ai marmi non men senso che moto dar sapete.