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che pare che stieno deputate nei luoghi debiti agli uffizi che si appartengono in accrescervi il grado de la reputazione. Talché gli atti, che mai non escono da voi a caso, simigliano a le stagioni; e, si come esse porgono i frutti convenienti ai tempi, cosi eglino procedono ne le pratiche secondo che le materie richieggono, tenendo sempre la dottrina inferiore a la sperienza. E, perché voi séte ingegno, memoria, senso e spirito de lo spirito, del senso, de la memoria e de lo ingegno, vi prevalete de la varietá di tutte le scienze nel modo che si prevale il cielo de la moltitudine d’ogni sua stella, quando il sereno, che lo fa limpido, gliene ricerca. Intanto vi dimostrate giocondo con gli aiegri, grave coi severi, chiaro con gli illustri, dotto coi sapienti, arguto coi piacevoli, cortese coi gentili, valoroso con gli armigeri e quieto coi pacifici. E di qui nasce il vostro essere diventato in modo suggetto de l’alTczzion d’ognuno, che noli si sente altro che la predicazione del vostro celebre nome.

Di Vinezia, il xi di agosto 1542.

DCCLXIII

A MESSER A. S. Si scordi delle ingiurie fatte all’Aretino: altrimenti gli sembrerá impossibile che questi abbia potuto perdonargliele. Scordatevi, compare, de le ingiurie che mi avete fatte, come me ne sono scordato io, che l’ho ricevute; imperoché, nel rammentarvele, vi parrá talmente impossibile che io ve l’abbia perdonate, che terrete sempre fisso l’animo in pensare di nuocermi in modo, se potrete, che io non possa vendicarmene. State sano. Di Vinezia, il 3 d’agosto 1542.