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quella piccola chiesa che meritamente tenete in custodia. Onde vi si dá il nome di buon sacerdote. E ciò conferma la voce publica di tutto il popolo, che vede in che maniera vi studiate in ampliarla con la presente fifbrica. Intanto compartite il poco de la rendita, che ve ne perviene, nei poveri, negli infermi e nei peregrini. Talché altri si maraviglia che possiate mangiare il pane dovuto, nonché intertenervene secondo le cose necessarie al vivere. Benché la grazia di Dio, nel riguardare cotanta vostra caritade, si converte ne le sustanzie dei bisogni di voi, che sete si fervente e si sollecito padre di qualunche abita ne la parodila che vi ubbidisce in Cristo al tempio che vi orna del suo titolo, che ciascuno vi è diventato figliuolo. E io, i>er me, non pur vi amo con zelo di tale, ma vi reverisco con candida sinceritá di quale io mi sia; imperoché vi giudico uno essempio di quella spiritual cura che si appartiene a tutti coloro che soprastanno a le nostre anime. Devrebbe, chi possiede l’entrate di Giesú crocifisso, dispensarle nei commodi degli altari, de le messe, degli uffizi, degli incensi, dei lumi, dei paramenti, dei battesimi e de le comunioni, e, amando il prossimo con il casto de la intenzione, soccorrere con ciò che avanza a le lor tavole la miseria de le fami de chi paté. Le facultá religiose si dònno spendere santamente e gli alimenti di Cristo distribuire cristianamente; e guai per chi si rivolge al contrario! Ma che dirò io. o uomo onesto e prestante, de la reputazione acquistatavi da la bontá, che move ogni predicatore di fama buona, di vita ottima e di dottrina somma a venire a esporre il verbo divino nel vostro pulpito? onde ne risulta a voi chiara commendazione e a noi evidente salute. Ecco: due volte giá abbiam sentito, mercé vostra, fra Bernardin da Siena; due volte l’abbiam sentito, vostra mercede; che sol per questo meritate che se ne faccia memoria, avenga che la sua voce apostolica e il suo dir catolico fa buoni i rei e perfetti i giusti. Si che rallegratcvene con voi medesimo, ringraziando il Salvatore del potere che avete appresso de le sue creature; e, mentre ciò fate, compiacetevi anco con la dolcezza de la vostra affabile condizione, le cui umanitá aprono il seno del cor loro a ciascuno, e però