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Intanto io, che di continuo ragiono con la Fama che va raccontando i vostri gesti al mondo, non mancarò di farne vera e cordini memoria.

Di Vinezia, il 19 di luglio 1542.

DCCXLVI

A MESSER LORENZO VENIERO

Congratulazioni per l’abilitá politica dimostrata dal Venier nella carica di sindaco di Dalmazia. Per non esser cosa veruna piú lontana de la sapienza che la presunzione, ne alcuna altra piú vicina a la imprudenzia che la vanitá, subito ch’io vi ebbi in pratica, feci di voi quel giudizio che non mi ha punto ingannato. E certo che, nel vedere con quale abondanzia di modestia vi essercitavate ne Farle de la cognizion civile c con che nobiltá di maniera sottomettavale il senso giovane ai cenni de la ragion matura, mi rallegrai ne l’animo con l’alta republica veneta; conciosiaché in tal procedere conobbi di che sorte di personaggio si accresceva il numero del suo grave ordine. Ma, perché fino a la certezza ha talor bisogno del testimonio, ecco, in fede del mio vero pronostico, la lode e l’onore, che, mentre séte stato sindico in Dalmazia, havvi acquistato la giustizia e la clemenzia usatale. Per la qual cosa questo collegio serenissimo, udendo il progresso di cotal vostra amministrazion d’ufíízio, commendò la religiosa di voi prestanzia con quella sorte di lagrime che pone in su l’orlo degli occhi la lettisela che pigliano i buoni negli accrescimenti de la comune patria. Onde voi, ne lo affinare l’oro de la saviezza alloco degli anni, potete rendervi chiaro di godere di qualunche degnitá si aspetti a chi con temperanza e con fede nobilmente si adopra"nel governo libero di si famosa cittade.

Di Vinezia, il 20 di luglio 1542.