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tenerezza d’amore ne l’osservanza dei parenti. E chi vi fosse stato apresso, mentre con le intenzioni del desiderio, coi rimedi de l’arte e con i preghi del core procacciavate la salute di colei che vi fece, avria compreso in che guisa si dee custodire, soccorrere e osservar le madri. Vorrei che coloro, che hanno e inogliera e figliuoli, ponesscr mente a la dolcezza di quella integritá grave, con cui mantenete lei ne l’onestá dovuta e loro nei costumi debiti. Ma tutto è nulla rispetto al fervore, del quale vi viddi infiammato, quando voi, promosso da fedele, religioso e spiritual zelo, diceste di volermi mostrare alcuni luoghi ne le Scritture sacre ignoti ai teologi dottori nostri, i quali parlano si chiaramente di Maria Vergine, che piú non se ne potria desiderare. Onde io vi supplico ad attendermi la promessa con l’abbondanza di quelle lagrime che mi s’ingorgár gli occhi, subito ch’io udii uscirvi di bocca cosi caste parole. Ma disserrinsi le orecchie papali al suono di cosi santi detti e. in gloria de la verace religion di voi, ascoltino si mirabil voce: dipoi rivolghino le mercedi ecclesiastiche inverso dei bisogni che vi premono, dando, con si fatti cssempi, servi e amici a Cristo. La clemenzia de le cui compassioni vi spirino a confessare la legge sua, come osservate la vostra.

Di Vinezia, il 16 di luglio 1542.

DCCXLII

AL MAGNIFICO MESSIiR GIULIO BRAGADINO

Per quanto le pubbliche cariche ricevute dalla Serenissima abbiano fatto dimenticare al Bragadino il suo vecchio amico Aretino, gode dei progressi di lui. Poiché voi vi deste ad essercitarvi ne le degnitá degli uffizi de la republica, e da che la republica cominciò a prevalersi de la capace vostra prudenzia, mi avete dimenticato nel modo che si dimenticano gli amori alora che la necessitá de le occasioni dislunga per alcun tempo gli amanti da le amate. Benché