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DCLXXXVI

A MESSER ALESSANDRO CIRUSICO

Condoglianze per la morte di maestro Paolo, zio del Cirusico. Consoliamoci, o figliuolo, circa la morte de lo eccellente maestro Paolo, ornato in Campidoglio del titolo di cittadino con pubblico privilegio; consoliamcene, dico, imperoché il sentir piangerlo a tutta questa famosa cittá dee esser di nostro conforto. Oltra di ciò, egli ha liberato la persona dai desagi e l’animo dai fastidi, se bene abbondava di facultá e di credito. E. quel che piú vale, i suoi occhi e le sue orecchie non son piú obligate a vedere e a udire le disonestá e le crudeltá del mondo. Si che non manchiamo di acquetare gli animi nostri ne la pace sua. E, perché io, che gli fui quasi fratello, vi amo come amaste voi lui, per essergli suto nipote, usate l’opra mia, non altrimenti ch’io vi fosse zio. Intanto attendete a osservare, a onorare e a ubbidire madonna giá consorte de l’uomo onestissimo e temperato; conciosiaché ella vi si è dimostrata tuttavia in tenerezza di madre, né per altro la buona memoria di messere l’ha dotata dei cinquecento ducati, lasciandola signora e usufruttuaria de le sue rendite infin che vive. E la conchiudo con dire che ella veramente testimonia con l’opere d’essere matrona romana. Di Vinezia, il 22 d’aprile 1542.