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AL SIGNOR LUCANTONIO [CUPPANO] Desidera sapere precisamente quale grado occupi il Cuppano presso Cosimo de’ Medici. Ricorda Giovanni dalle Bande nere. Se il fuoco di quel desiderio, die di continuo arde il core dei genitori che vivono assenti da la lor prole, non ini infiammasse l’animo, circa il pensar di voi, nel modo che me lo infiamma, potria molto bene essere che io non vi avessi scritto questa con la cura che ve la scrivo. Avenga che ciò, che si prova senza passione, move solamente; tna quello, che si seme con ansia, sprona altrui inverso gli obietti loro, come è spronato il cor mio a correre coi piè de la intenzione incontro al suo, che sete voi. Onde vi amo con tutto lo affetto che si può traere da una intera e soprema caritá di sangue e d’anima; e, amandovi de la sorte ch’io dico, ho tanto pensiero del vostro essere, che mi è forza tuttavia spiare altri di voi, mandar lettre a voi e fermar la mente in voi. Si che non vi maravigliate, se al presente io cerco intendere in che maniera, con che grado e con qual volontá state in Fiorenza; benché basta sapere che dimorate col duca Cosimo, chi vòle informarsi di ciò. Certo, Tesservi ridotto appresso di Sua Eccellenza è di tanto mio piacere, che mi pare, mentre l’odo, che per voi ancora viva il signor Giovanni; e, in cotal parere, mi vengono agli occhi le lagrime de l’allegrezza. Conciosiaché i vostri contenti ridondano in me come cosa propria; talché, nel goder voi de la grazia del massimo giovane, ne godo anch’io, e, godendone, paio un padre, che, nel vedere istabilire le commoditá del figliuolo unico, non sente piú molestie in sé, e, non le sentendo, i travagli del mondo e il carco degli anni non han punto da far piú seco. Or attendete ad essercitare la vostra fede, la vostra prudenzia e il vostro valore intorno a la persona d’un tanto principe, la