Pagina:Aretino, Pietro – Il secondo libro delle lettere, Vol. II, 1916 – BEIC 1734657.djvu/100

DCXX

A MESSER GIOVANFRANCESCO CAM AI ANI

Certo, è deplorevole die suo figlio Onofrio, studente a Padova, abbia colá ucciso un francese. Ma si tenga conto che fu atto di legittima difesa, e si lodi il cielo che sia stato assolto dal bando. Quanto ha fatto Tarlato Vitali per lui! Il clolor uscitovi di mezzo al cor de le viscere circa il caso del figliuol vostro mi ha commosso talmente, che par che io vi sia fratello nel sangue come vi son ne l’amore. Benché l’avervene dato cotanto fastidio è suto piú tosto gelosia di carnalitá che sospetto di pericola. Egli è il vero che messer Nofii ha morto uno francese in Padova non giá per istigazione d’odio né per crudeltá di natura, ma per difension di se stesso e per salute de l’amico. Onde, se non fusse che tutte le virtú dei cieli esclamano vendetta dinanzi al conspctto di Dio, subito che si uccide alcuna de le sue creature, direi che il prefato garzone in far ciò avesse servato il decoro de la sua nobiltá, de la sua gioventú e de la sua patria; peroché, quasi ignudo, con la spada sola, ha salvato la vita del compagno e la sua, piu presto con animo di capitano che con modestia di scolare. Egli, nel ricevere dui colpi non mortali da cinque corsigli adosso con l’armi d’aste, ne ha per sempre atterrato un di loro con venti ferite mortalissime. Si che datevene pace, da che il mondo partorisce inconvenienti piú strani; né vi credete di godere il dono de la prole senza il travaglio di quelle paure, che, per cagione dei loro Straboccanti andari, ingombrano tuttavia i petti teneri dei genitori pietosi. Or ringraziamo Cristo, poiché le cose son riuscite secondo il nostro voto, e che non solo egli è salvo, ma in termine di assolversi dal bando ne la terra dove è occorso la questione e dove esso studiava. Ma, per dirvi del prestante messer Tarlato, s’egli fusse uscito da Tossa sue. come è de le vostre, non so se il daben gentiluomo potesse pigliarne piú cura.