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almeno il pane? Nel cerchio del suo dominio ci son de le commende, ci sono dei poderi, ci sono degli uffici, de le provisioni, de le entrate e de le degnitá ; né gli mancano modi in Arezzo di consolarmi. Ma, perché si vegga che il mio viver a lato al gran genitore di Sua Eccellenza gli giovò non meno a la fama del nome che a l’utile del grado, eccovi una del grave messer Francesco Guicciardini, alora luogotenente del papa nel campo de la lega apostolica, cristianissima e veneziana. Leggetela, se volete certificarvi in che modo gli salvai la reputazione e la degnitá.

Di Vinezia, il 4 di luglio 1538.

CCCLXXXII

AL CARDINAL CIBO

Gli prognostica il pontificato. Egli aviene a me, monsignor reverendissimo, come a colui che per tristizia o per odio non si è confessato di quei dieci anni ; il quale, benché sia stimolato da la conscienza e da l’onore, è perciò ritenuto da la vergogna, passione piú potente in lui che il timor di Dio e la infamia degli uomini: onde aggiugne peccato sopra peccato, lo, signore, sono a peggior termine del predetto, percioché la vergogna, ch’io dico, non mi scusa, conciosiaché ai vecchi non è lecito di far cosa di che s’abbino a vergognare come mi vergogno io, che, non per volontá né per elezzione, ma per errore e per negligenzia, ho messo tanto tempo in non celebrare e non visitare l’ottimo Innocenzio, al quale pur debbo volgere la penna e la mente, si perché lo merita, si perché è padre e amico di Cosimo duca e di Carlo imperadore, benefattori miei. Oltra di ciò, la fedeltá, la larghezza, la familiaritá, l’amicizia, il consiglio e l’aiuto (che, per essere figliuoli de la giustizia, si convengono a la ragione e a la natura) vi publicano futuro pontefice; e, perché sono vostre proprie