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passioni de le femine, le quali in uno degli occhi hanno pianto di duolo e ne l’altro lagrime d’insidie. Ma questo è negozio del cielo, e la malizia del mentire e la simulazion de la fraude fugge la lealtá e la sinceritá sua. L’interesso del regnare, che in sé non tiene dramma di puro né punto di semplice, né da lui è conosciuto sagramento né dovere, non se gli acosta; talché la risoluzione sacra de la pratica santa è tutta de la ragione, tutta de l’umanitá, tutta de l’anima. Perciò la virtú de l’Altezza Vostra, che tira con seco piú illustri principi e piú splendidi mezzi d’ogni altra, glorificará i suoi fini, se, per via d’una salda pace, si vendicará de le ingiurie scordandosene, poiché la detta bontá non ha permesso che per opra d’una ferma guerra ve ne scordiate vendicandovene. E cosi il tempio di Dio esultará nel cristianissimo di Francesco primo.

Di Venezia, il 4 di giugno 1538.

CCCXLIII

AL VESCOVO DI NIZZA

Lodi per l’atteggiamento conciliante da lui assunto nel convegno di Nizza. Invia il Genesi a monsignor Rodez. La fanciulla, cui erano destinate le calze turchine, inviate dal vescovo, è moribonda. Chi mi avesse detto, o monsignore: — Tu non pure amarai un prete, ma, adorandolo, sperarai in lui, — me gli sarei rivolto con quelle penne e con quegli inchiostri, con cui mi rivoltarò a lo imperadore e al re, caso che la pace loro si risolva come sentenzano i fuorusciti. Mi sa peggio che il clero se ne possa vantare, che non mi duole de Tesser privo de la vostra conversazione, la quale è piú dilettevole che quella d’ogni altro prelato fastidioso, salvo la grazia di Gaddi. In voi non sono cerimonie né superstizioni; anzi ogni azzione è di ottimo cristiano e di puro religioso. I servidori vi sono compagni e gli amici fratelli. Predicate le cortesie di Francia e celebrate le modestie