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prudenzia, la quale sa bene che i doni, oltre che danno intendimento de le buone qualitá, amplificano la nobiltade e son cagione de la gloria di chi si diletta di arichirne la virtú, E perciò Vostra Signoria, che ha dal cielo grazia di saper donare, rallegrisi seco stessa, da che per tal via Ella fa fede de la propria gentilezza, onorando la eccellenzia del sangue Landò, da la cui antiquitá discendete meritissimamente. Io reputo gran felicitá la mia, poiché Iddio mi rende in voi ciò che la morte mi tolse ne la illustre memoria del conte Claudio, zio vostro. Ma, perché è mio debito di rendervi il cambio che io uso rendere agli altri miei benefattori, la fornirò con dirvi che messer Tiziano, il quale tuttavia vi rivede vivo nel ritratto, che è mosso de lo spirito infusogli da la divinitá del suo pennello, riferisce a voi le grazie, che ancor vi riferisco io, mercé de le acciughe che ci avete mandato. E i pomi dolci e soavi simigliono a la dolcezza e a la soavitá de la conversazion di Vostra Signoria. La bontá de la quale accetti prima il raccomandare di noi due a lei, e poi dignisi di salutarmi l’onorato e splendido cavaliere Casola, mio maggior fratello e onorando compare.

Di Vinezia, il 15 di novembre 1539.

CDLXXIX

AL VESCOVO DI FOSSOMBRONE

Lo ringrazia delle lodi da lui compartitegli e si congratula per la nomina dell’amico a vescovo di Fossombrone. Ma il Guidiccione è ingegno troppo alto da aver bisogno, per passare ai posteri, di una dignitá ecclesiastica. Monsignore non men lodato che reverendo, le vostre lettre dolci mi sono passate con le loro affezzioni negli spiriti de la vita nel modo che passano le piogge temperate cogli umor loro ne le viscere de la terra. E, si come il pulular de l’erbe dimostra il prò che fanno Tacque dei nuvoli ai campi; cosi, nel