Pagina:Aretino, Pietro – Il secondo libro delle lettere, Vol. I, 1916 – BEIC 1734070.djvu/16

non era ben tradutto e ben legato? Onde la mia Cortigiana , che ritrasse da lui la gran catena, non si rise del suo Testamento vecchio , perché non è onesto. Si che merito scusa de le ciance, da me composte per vivere e non per malizia. Ma cosi vi spirasse Giesú a farmi contare da messer Sebastiano da Pesaro, dal quale ho ricevuto i trenta scudi che gli imponeste, il resto ch’ io debbo, come egli è il vero.

Di Venezia, il 9 di genaio 1538.

CCCXXXII

A MESSER LODOVICO DEI MAGI

Accusa ricezione del quartale della pensione cesarea. Io ho ricevuto i cinquanta scudi, che, per esser la mia pensimi matura, in Milano avete contati a Paolo, mio creato; e, per sicurtá di ciò, ve ne do aviso con il testimonio di questa. State sano.

Di Venezia, il io di genaio 1538.

CCCXXXIII

AL GRAN MICHELAGNOLO BUONARUOTI

E estremamente commosso dall’onore fattogli da Michelangelo col rispondere alla lettera cxcil (libro I). Invia il primo libro delle Lettere e chiede qualche cartone. Per non aver io un vaso di smeraldo, simile a quello nel quale Alessandro magno ripose l’opere d’Omero, nel darmi messer Iacopo Nardi, uomo venerabile e per l’ettá e per la scienza, la vostra dignissima lettera, sospirai il suo merito si grande e il mio potere si piccolo. E, non avendo luogo piú