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CDLI

A LA SIGNORA GIROLAMA FONTANELLA

Quanti ricordi giovanili gli ha suscitato la lettera di lei ! gli amori di Giovanni dei Medici, il conte e la contessa di Casal Po, madonna Marta e le sue risposte ! Ah Reggio ! come ci si divertiva ! Io mi stava, o donna illustre, nel giugnere de le vostre, mettendo in righe alcune parole di umiltá, per ringraziar con esse la reina di Polonia, la Maestá de la quale pur ieri mi fece degno de le sue cortesie. E forse averei trovato ne lo intelletto lo spirito de la gratitudine, sodisfacendo con i suoi detti al dono ricevuto da la serenissima Bona, se lo udire il nome di voi non mi toglieva cotal subietto da la fantasia e, togliendomelo, non mi faceva rapire dal pensiero, da la volontá e da l’affezzione, portandomi costi. A me parve in si fatto punto essere dove giá io, con la barba di ebano e non di avorio, in persona di penne e non di piombo, volava e balenava per cotesta cittá nobile e antica, sul dosso di quel mio ubino, che di bianchezza vinceva la neve e di velocitá il vento, smaniando per Laura, di cui mi inamorai per far compagnia al generoso amore del tanto facile quanto difficile Giovanni de’ Medici. Vedeste voi mai il piú continente e il piú timido amante? Non vi ricorda egli dei tre giorni che si stette senza nulla mangiare? e pur fu una machina di nuova ferocitá. Orlando vòlse parecchie volte sfratarsi con Angelica; ma il giovane magno non lo pensò mai con l’amica di lui. A la grandezza del suo animo bastava di spegnere il fuoco, che veramente gli abrusciava il core, ne le feste, ne le cene e ne le giostre, rompendo con lo smisurato colpire de le lance sino a le colonne, sostegni del portico di lei. Pareva che si abissasse il cielo e la terra, quando, messi i terribili corsieri a la caretta, correvano per le strade con istrepito piú diabolico che amoroso. Ècci luogo in casa di