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dimostrarebbe a coloro che in caritá e in giustizia l’osservár sempre. Onde io, che conosco qualmente lo introdurre le cause de le discordie passate ne le pratiche de le concordie presenti non è d’altrui nobiltá né d’altrui religione, non difendendo punto le ragioni de la mia innocenzia, con intenzion magnanima e con mente cristiana ritorno a riverire e a celebrare monsignor di Verona. E di ciò fa fede lo aver io ripieni i luoghi, che ne le viscere mi ha lasciati vóti lo sdegno, dei saluti di lui. Accetti adunque Sua reverendissima Signoria lo immutabile e il sincero de l’ottima volontá, che io tengo di tuttavia onorarlo e di continuo ubbidirlo, premiando l’umiltá di si fatta benivolenza col degnar talora il gusto de le orecchie a le scriture sante, che di mio pur si leggono. Né gli dimando tal grazia per disiderio di lode, ma lo bramo accioché il suo sacro giudizio mi sentenzi ne la fama e ne l’anima come nel merito de l’una e de l’altra gli detta la conscienza.

Di Vinezia, il 15 di giugno 1539.

CDXLV

A MESSER BARTOLOMEO PANCIATICHI

Lo prega di manifestare al priore di Montrottieri tutta la sua gratitudine per la versione da lui fatta in francese della Umanitá di Cristo. La dolcezza de la vostra modestia non va punto alterando la nobiltá del sangue cortese da cui derivate. Voi, fratello, avete cosi ben ritratto la gentilezza di voi ne le parole da voi scrittemi, che io vi veggo la sembianza del volto e la imagine de l’animo. Ed è stato piú di mia fortuna che di mia virtú l’avere in un tempo acquistati due amici egregi, le bontá dei quali debbon tenermi, non quali essi si hanno creduto che io sia, ma come io vorrei essere per compiacergli. Io ho ricevuto lettre da Vostra Signoria, che mai piú non mi scrisse, e insieme con esse quelle de’ monsignor Vauselles, che mai piú