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mancando a la dignissima persona, che, rinchiuso il marito in freddi marmi, 135 con seco stessa in tai note ragiona: — Da che non posso celebrare in carmi l’alta Maestá Sua, che ha ricco il nome di spoglie, di trofei, di carri e d’armi; né singular darle trionfo, come 140 le dava il padre di tre miei figliuoli, con l’aver l’ire a l’Oriente dome; le sue lodi usciranno a stuoli a stuoli fervidamente fuor dei labri miei, degli altri detti ognor vedovi e soli. — 145 Adunque voi, che pareggiate i dèi, però ’l ciel ogni grazia vi comparte, resuscitate il suo signor in lei. Raccoglietele ormai le gioie sparte, ché, s’el merto die giugnere a la sede, 150 devrebbe entrar con voi nei regni a parte. Perché la terra mai non vide o vede constanza, pertinacia, affetto e voglia piú intenta al sommo de la vostra fede. Langue, se l’aurea Ispagna sente doglia; I 55 gioisce poi, s’ella in lettizia ride; col suo ben veste e col suo mal si spoglia. Si che, invece di quel che la conquide, ed in cambio del cor che vi consacra, e perché in lei sian le speranze fide, 160 l’alta gloria di voi inclita e sacra, con ristorar le ducali fatiche, le acqueti o scemi la pena aspra ed aera. Se ’l fate, ei, ch’è tra l’eccelse ombre antiche e gli eroi di Dio ha per compagni,

  • 65 le milizie del ciel terrávi amiche.

Ecco il tesor dei paterni guadagni, ecco la imago de l’uom venerato, ecco la destra dei suoi fatti magni.