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ognuno d’onori e di grado, perché, se è beato colui chi l’imperador guarda, che preminenzia è quella del genero suo? E cosi vada, poiché i pianeti danno simili premi a quella immota sofferenza, per via de la quale vi avete saputo facilitare T impossibile; né si dubiti che niuna vertu sia piú destra a l’uomo che sapere nei sinistri accidenti ritenere gli sboccati desidèri coi freni de la moderata pazienza, astenendo e sostenendo. E chi ponesse insieme quanti pesi portar mai gli animi e le menti dei vostri padri (dal cui intelletto imparò senno e valore il mondo), non arivarieno a una minima parte del pondo, che ha premuto il vostro solo animo e la vostra sola mente, procedendo ne l’etá immatura con si maturo piede, che piú di grave non si desidera nei canuti e ottimi principi. Certo è che tutto il sapere e tutto il potere dei vostri avi e degli zii vostri si è trasferito in voi solo, perché séte atto per voi stesso a reggere altro che lo Stato prescrittovi da le soprane influenzie fin ne le fasce. Ma, se ogni spirito de la famosa casa vostra è stato degno da per sé d’imperi e di regni, essendo ora le illustri lor qualitá diventate tutte vostre, era poco qual guiderdone si fusse, se il divino consenso non vi destinava dove vi ha destinato, acioché, con lo specchio del dominar vostro, potiate insegnare a qualunque ha impero, a ciascun che ha regno, a tutti coloro c’ hanno ubbidienza come si signoreggia, imperoché ognuno sa bramare Stati, ma pochi sanno reggerli. Insegnaretegli in che modo si sodisfa a l’altrui ragione con pace de l’altrui torto; insegnaretegli a moderare i rigori de la severitá e ad ampliare i previlegi de la clemenza, dando norma a la lor superbia con la mansuetudine vostra. Mostraretegli in qual maniera si teme il principe e come si spera nel principe. Fate che imparino da voi a stabilire la parola data con un «si» inviolabile. Insegnaretegli a essere piú piacevoli ne l’amonire che terribili nel minacciare, usando inverso la nocente ignoranza e il causale errore la libera potestá, come nei delitti dei figli s’usa l’arbitrio paterno. E sopra tutto, con il vostro temere Iddio e con il vostro reverirgli il culto, gli moverete a curarsi de la religione, perché tal