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di riccogliere sotto i lor tetti i famigliali de le muse, ché pur é chiaro che la memoria d’un tanto signore si raccomanda a le lor carte. Ma cosi fusse dai signori, che godono de le ricchezze di Cristo, imitato le vestigie de l’eterno Cardinal dei Medici, come e dal vostro e dagli altri intelletti si sodisfará il debito eccessivo che ha seco ogni generazione. E non per altro l’ha visto Roma, che per isvergognare di secolo in secolo la corte, rimproverandogli le supreme sue magnificenze.
Di Venezia, il 20 di agosto 1535.
LII
A LA MARCHESA DI BITONTK
lje presenta e raccomanda Battista Strozzo, e la esorta a tollerare pazientemente il momento di cattiva fortuna, che ora attraversa. Se ogni gente, signora, non sapesse quanto mi séte padrona e come io vi son servo, per non vi avere mai fatto altro servigio che riverirvi il nome, non usarei temeritá in pregarla di abbracciare nel favor suo l’apportator di questa. Due sorte di persone meritano di essere accarezzate e aiutate dai principi, i vertuosi e i nobili: quegli per l’ingegno pellegrino, questi per il sangue gentile. E, se cosi denno fare le pari vostre, con che fronte sará raccolto da voi messer Battista Strozzo, che io vi indrizzo, il quale è vertuosissimo e nobilissimo? Io mi stenderei ne lo alegarvi i testimoni de le sue condizioni, se io non sapessi d’csscr conosciuto per uomo verace. Dirò solamente che l’amo, e, amandolo, la tenerezza de l’amicizia mi sforza a raccomandarvelo teneramente. E, se pur Vostra Signoria illustrissima dubitasse che egli non fusse tale, il duca, veramente degno figliuolo di lei, con una che in suo grado le scrive, ve ne chiarirá. Si che, senza altro dirne, son certo che lo vedrete caramente, perché séte il rcfugio di coloro clic vi son messi inanzi da la creanza dei buoni costumi. E la fortuna ha potuto abbassare il poter vostro, ma quel de l’animo, che è assai piú
