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e la sua bontá, che gli vede i cori ardenti di zelo e pieni di fede, subito gli scampa dal pericolo: onde i voti loro ornano i tempii suoi. Se alora che la necessitá se gli divora, i vertuosi, che si rivolgono a la Vostra Maestade, fussero aiutati, Ella saria il secondo Iddio de le genti; ma i doni son si tardi, che fanno, a chi gli riceve, quel prò che fa il cibo a colui che è stato tre di senza mangiare, che, alterandosi il digiuno, nel sentir ciocché non può piú gustare, o si muore o ne sta in forse. Ecco tre anni sono che mi prometteste la catena di cinque libbre d’oro; e non credo che sia piú dubbio ne la venuta del Messia dei giudei, poiché pur venne, di lingue smaltate di vermiglio e con brevi, nel cui bianco è scritto: LINGVA EIVS LOQVETVR MENDACIVM. Per Dio! che la bugia campeggia cosi bene in bocca a me, come si faccia la veritá in bocca al clero. Adunque, se io dico che séte ai vostri popoli quello che è Iddio al mondo e il padre ai figliuoli, dirò io la menzogna? Dicendo che avete tutte le rare vertú, e la fortezza, e la giustizia, e la clemenza, e la gravitá, e la magnanimitá, e la scienza de le cose, sarò io bugiardo? Se io dico che sapete regger voi stesso con istupor d’ognuno, non dirò io il vero? Se affermo che i suditi che tenete sentono piú de la vostra possanza con i benefici che con la ingiuria, parlarò io male? Se io grido che séte padre de le vertú, fratello dei vostri servi, figliuolo de la religione, compagno de la fede e sostegno de la caritá, non dirò io bene? Se io predico che il gran merito del vostro valore, per vertú di se medesimo, mosse lo amor d’altri a farvi erede del regno, potramisi oporre? È ben la veritá che, volendo io vantare il presente de la collana per presente, mentirei, perché non si può chiamar «dono» quello che, mangiatasi la speranza di averlo in erba, è prima venduto che visto. E, se non che la bontá vostra è smisurata e innocente, la qual son risoluto che si credeva che io l’avessi avuta, sciorrei tutte le lingue che son legate a la catena, e le farei squillare di modo, che i ministri dei tesori reali se ne risentirebbero per qualche di, onde imparerieno a mandar