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NOTA Pietro | Aretino] | MDXXXVIII, senz’altra indicazione. L’edizione, spropositatissima, fu fatta con cosi poca pretesa di eleganza, che, per risparmiare una pagina, la dedica al duca d’Urbino comincia a tergo del Irontespizio. In testa alla lettera ad Andrea Gritti è, come nella M l , «Libro primo». Le cinque carte innumerate contengono la Tavola della presente opera , ossia l’indice alfabetico dei corrispondenti, che, naturalmente, è ordinato per nomi. 11 Registro dei fogli va da A a EE, tutti quaderni. 3. Tutti i bibliografi (Fontanini, Mazzuchelli, Zeno, Casali (»)), conoscono la ristampa in-8 fatta da Niccolò d’Aristotele detto Zoppino. Se ne conserva un esemplare, con legatura antica in marocchino nero, nella Nazionale-centrale di Firenze. Sulla carta di guardia, l’«Ex libris Ioannis Nencini , 1874»; e piú giú: «Sottratto alla Biblioteca Magliabechiana.e ritornato nella medesima per l’acquisto della libreria del cav. Nencini». Frontespizio conforme alla ristampa precedentemente citata: diverso soltanto è il ritratto dell’A. (che è ripetuto anche nell’ultima pagina del volume), visto di tre quarti a sinistra, in una cornice ovale, che ha in giro la leggenda: Petrvs Aretinvs flagellvm principvm: sotto, in una fascia, il motto: Vkritas odivm parit. Fogli 211, piú 9 innumer. in fine, contenenti la Tavola . In ultimo, oltre il ritratto, anche la data: \< In Vinegia, per Niccolò d’Aristotele detto Zoppino, MDXXXVIII, il mese di giugno». 4. Contemporaneamente alla Zoppino usciva, anche a Venezia e del pari in-8, una quarta ristampa. A me non è stato dato di rinvenirla, ma dal Mazzuchelli e dallo Zeno (seguiti dal Casali, che per altro non la vide) risulta che fu impressa «in Venezia, per Giovane [sic per Giovanni] Padovano, a istanza di Federigo Torresano, 1538, il mese di giugno». Tirando i conti, abbiamo che dal decetnbre 1537 al giugno 1538 furono fatte del primo libro delle Lettere una edizione (la fif 1 ), curata da Niccolò Franco sotto la direzione dell’A., e, di questa, quattro ristampe materiali, per le quali non solamente non risulta in alcun modo che l’autore vi abbia avuto parte, ma tutto fa supporre che siano state pubblicate a sua insaputa, se non con suo dispiacimento. Come infatti l’A. poteva vedere di buon occhio quei quattro volumetti, formicolanti d’errori. (1) Opp. e li. cc.