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per ignoranza, che pur so ciò che essi sono, ma per non perder il tempo, la pazienza e il nome ne la pazzia del volermi trasformar in loro, non essendo possibile. Piú prò fa il pane asciutto in casa sua che l’accompagnarlo con molte vivande a l’altrui tavola. Io me ne vado passo passo per il giardino de le muse, non mai cadendomi parola che sappia di lezzo vccchino. Io porto il viso de l’ingegno smascarato, e il mio non sapere un’acca insegna a quegli che sanno la elle e la emme; talché oggi mai dovrebbe acquetarsi chi non crede che il cielo abbia migliore scola che il Dottrinale novellis . Imita qua, imita lá; tutto è fava, si può dire, a le composizioni dei piú: per la qual cosa i lettori se ne vanno come i nimici de l’aslincnzie ne l’appiccarsi una vigilia ai panni del venere e del sabato<*). — Portatici altro che insalata — gridano color c’ han fame. Che vi par di quei che si credettero trottar per omnia saecula coi capitoli dei Cardi , degli Orinati e de le Primiere, non si accorgendo che si fatte ciance partoriscano un nome che muore il di che egli nasce? < a L Altro, doppo le Lodi de la mosca, compose Luciano. Georgio vincentino, che ridusse l’oriuolo ne l’anello del gran Turco, non dovea far sudar l’industria ne la nave che va per la tavola e ne la figura che balla per la camera da se stessa, essendo buone solamente a mover la risa de le donnicciuole. Il caso è ridurre, come ho fatto io <3), in un mezzo foglio la lunghezza de l’istorie e il tedio de l’orazioni, come si può vedere ne le mie lettre, e come anco farò in tutte le cose che si vedranno. Ho speranza di farvi anche veder le comcdic disbrigate da la spesa de le scene e dal fastidio degli interlocutori: basta un solo a dividere in forma di predica i cinque atti dei suoi ordini. Or io, che si poco so, mi offerisco a voi, che tanto sapete.

Di Venezia, il 17 di decembre 1537. (1) M *: «ne l’appiearsigli una vigilia di quelle bestiali a le spalle». {2) Cosi A/ 1 c A/ 3 . Invece nelle citate ristampe di A/ 1 : «chesi fatte dance lan sentire uno strido simile a quel d’tina zampogna fessa». (3) Anche qui A/i e A/ 3 sono conformi. Nelle anzidette ristampe di A/l, invece, a «come ho fatto io» è sostituito «con sotti! modo». P. Aretino, Lettrre -1. 24