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CXCIV

AL SIGNOR ANGULO

Presenta e raccomanda Agostino Ricchi. II Ricchi, fratcl mío, che non potè venire a far un camino e due faccende in un tempo, come io vi dissi, viene ora che non ve l’ho detto e che non l’aspettavate. Egli, degnandosi il Cardinal di Ravenna, vostro signore e mio, basciará la mano di Sua Signoria reverendissima, la quale lo dee accarezzare, perché è ornato di costumata scienza e non di sfacciata pedanteria, e chi vede lui conosce l’essecutore del mio animo. E, nel far riverenza al magnanimo Accolti, proponetevi di veder riverirlo da me, che ho nel core il suo nome come quello de l’imperadore, la cui Maestá sostien la sua ragione e la mia vertè. Or raccomandatemi prima al sincero e da ben Pontano, e poi a voi medesimo.

Di Venezia, il 17 di settembre 1537.

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A MESSER FRANCESCO MARCOI

.INI Loda il quarto libro de VArchitettura di Sebastiano Serbo da Bologna, pubblicato dal Marcolini, ed Ercole d’Este, cui l’opera è dedicata. Non m’incresce punto, fratello, che non abbiate dato a le stampe le mie Lettre cosi tosto come io desiderava, poiché la grande, la bella e l’utile impresa de VArchitettura del Serlio, mio compare, s’è interposta tra l’indugio vostro c il voler mio. Io l’ho tutta vista e tutta letta, e vi giuro che ella è tanto vaga d’apparenza, si ben figurata, si perfetta di proporzione ne le mesure e si chiara nei concetti, che non ci è dove avanzi il piú né dove manchi il meno. E l’autore, che con la modestia del suo