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e il duca ne fu essecutore. Venne poi a la confessione cristianamente, e, vedendo il frate, gli disse: — Padre, per esser io professor d’armi, son visso secondo il custume soldatesco, come anco sarei vivuto da religioso, se io avessi vestito l’abito che vestite voi; e, se non che non è lecito, mi confessarci in presenza di ciascuno, perché non feci mai cose indegne di me. — Era passato vespro, quando la innata benignitá del marchese, mossa da se stessa e dai miei preghi, venne a lui, basciandolo tenerissimamente con parole, ch’io, per me, non averei mai creduto che niun principe, salvo Francesco Maria, avesse saputo formarle. E con questi propri detti conchiuse Sua Eccellenza: — Da che la terribilitá de la natura vostra non si è mai degnata di mettere in suo uso ogni mia cosa, acioché appaia che cosi era come io desiderava, chiedetemi una grazia che si convenga a la qualitá vostra e a la mia. — Amatemi, quando sarò morto — rispose egli. — La vertú, con cui vi avete acquistata cotanta gloria — dice il marchese, — vi fará da me e dagli altri adorare, nonché amare. — A la fine egli mi si voltò e comandommi ch’io facessi che madonna Maria gli mandasse Cosimo. In questo, la morte, che Io citava sotterra, gli radoppiò le tristezze. E giá la famiglia tutta, senza osservar piú la modestia del rispetto, gli ondeggiava, rimescolata coi suoi maggiori, intorno al letto, e, adombrata da una fredda maninconia, piagneva il pane, la speranza e la servitú, che ella con il padrone perdeva, sforzandosi ciascuno di riscontrare gli occhi con gli occhi suoi, per dimostrargli il tedio de l’afflizzione. In cotali raggiramenti, egli prese la mano di Sua Eccellenza, dicendogli: — Voi perdete oggi il piú grande amico e il meglior servitore che aveste mai. — E Sua Signoria illustrissima, contrafacendo la lingua e la fronte, dipignendo la sembianza di letizia finta, tentava pur di fargli credere che guarirebbe; ed egli, che per il morir non si spaventava, se ben ne aveva la certezza, entrò a parlargli del successo de la guerra: cose che sarebbono state stupende, sendo egli tutto vivo, nonché mezzo morto. E cosi si rimase travagliando fin presso a le nove ore de la notte, vigilia di santo Andrea. E, perché la sua passione era smisurata, mi pregava che io lo