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116 l'etimologia ec. di « napoleone »

tino questo senso si trova associato del pari coll’idea di un rimpiccolimento e con quella di un accrescimento; accanto a pumilio, pusio, homuncio, graeculio, talabarrio, sinonimo di talabarriunculus1, petro, scheggia2, abbiamo da sostantivi capito, franto, labeo, Naso, che dicono «uomo dalla gran testa», dalla gran fronte» ecc., e da verbi, bibo, susurro, ecc. Nello lingue romanze è seguita una divisione; il francese s’è appigliato al senso diminutivo; l’italiano all’incontro all’accrescitivo. Ma questo senso non è venuto a spadroneggiare dispoticamente qui da noi altro che coll’andar del tempo; ed è bene un esempio di diminutivo il Castellione, Castiglione, Castione, che s’incontra in numerosissimi esemplari per tutta Italia, e nel quale, non altrimenti che in Napoleone, gli etimologisti dozzinali vedono il leone, pur non riuscendo a ficcarcelo in modo altrettanto evidente. Però, mosso dai riscontri veduti poc’anzi, io inclino fortemente a scorgere un diminutivo anche in Napolione. Esso verrebbe allora a corrispondere suppergiù a quel Naporiello, che si è così largamente diffuso modernamente, senza che si sappia dire dove sia nato. Quanto all’uso onomastico, ognuno capisce come al nome si dovette giungere presumibilmente passando attraverso al soprannome. Soprannomi toponimici sono realmente, e furono sempre, cosa comunissima.

A questa maniera, il ruggito che pareva uscir da Napoleone, non è ammutito soltanto, ma ha finito per tramutarsi in qualcosa di opposto; chi aveva l’aria di minacciare clamorosamente, s’è ridotto a sentirsi deriso. Sennonché i nomi poco hanno a temere, poco a sperare dall’etimologia. Significhino ciò che essi vogliano, quando son venuti a incarnarsi in una figura presente al pensiero d’ognuno, suonano nobili o abbietti, a seconda che quella sia l’una cosa oppur l’altra. Cosi, abbia Napoleone significato quel che si vuole in origine, saranno sempre idee di grandezza e di gloria che esso verrà a richiamare anzitutto.

  1. Gellio, 16, 7, 6, Fisch, p. 116. Cosa vogliano dire talabarrio e talabarriunculus, nessuno sa dire; ma a noi basta il suffisso diminutivo di quest’ultima forma.
  2. Fisch, p. 183.