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glio con matura deliberazione; e diede a ciascheduno di loro due bandiere, l’una con l’insegna del Comune di Genova per la banda dritta, e l’altra con l’insegna del Comune di Venezia per la banda sinistra; che così si doveva fare per cagione delle convenzioni e della pace fatta coi Veneziani: e fu ordinata e partita questa armata in otto parti, secondo il numero delle Compagne sopraddette. E fu alzato ad un tempo lo stendardo maggiore, e gli otto più piccoli stendardi dei portantini, con quelli ancora delle galere, con grande allegrezza»1.

La domenica, che fu addì 27 di luglio, lo stesso Podestà montato sulla galera ammiraglia, navigò a ponente per ordinare ogni cosa e passare l'intera flotta in rassegna lungo la spiaggia di San Pier d’Arena. Per lo che il Giustiniani prosegue notando come «saria difficile esplicare con la penna il numero e la quantità dei combattenti e delle altre genti che si ridussero in San Pier d’Arena; né con minor fatica si potria esprimere quanta allegrezza e quanta giocondità ricevessi ciascuno a vedere una così numerosa armata, e tanto potente e talmente attrezzata: certo che pareva che tutta quella piaggia volessi per allegrezza saltare e ridere. E navigò quel giorno l’armata insino sopra Bisagno: ed il giorno seguente, con gran riverenza, si levò la vera croce della chiesa di San Lorenzo, e si ripose in una delle galeazze, in quella che fu giudicata la migliore: e navigò quel giorno l’armata insino a Sestri con buon vento. Ed il dì seguente una gran parte delle ciurme per-

  1. Giustiniani, vol. I, pag. 380. Si noti che in questo squarcio la voce portantini è presa in due significati diversi. La prima volta, viene usata per indicare gli otto vessilliferi delle Compagne: la seconda invece nel senso in cui vedesi pure adoperata dallo stesso annalista sotto il 1284, laddove scrive che Uberto D’Oria, capitano generale dell’armata allestita contro Pisa, «ordinò ancora otto portantini, che sono legni molto veloci, uno per ciascheduna Compagna, acciocché con prestezza si potessi avvisare, ordinare e soccorrere a tutte le cose che sogliono di punto in punto accadere in la guerra» (Vol. I, pag. 475).