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LA GALLIA TOGATA





Gallia romanae nomine dicta togae.

Marziale.



La Gallia cisalpina, che poco innanzi alla venuta di Annibale in Italia era stata soggiogata dalle forze romane, fatta insorgere dal grande Cartaginese, lo assecondò strenuamente in tutto il suo sforzo contro Roma, e neppur dopo la battaglia di Zama volle acquietarsi. Non fu che nell’anno di Roma 558, che venne fatto al proconsole L. Valerio Flacco di finalmente domarla, collo sterminio dell’ultimo polso di Boi e di Insubri avvenuto nelle vicinanze di Milano.

Spenta così la lunga resistenza di questi Celti, e spedite a mischiarsi con loro assai famiglie latine, non andò molto che il paese meritò di essere detto Gallia togata; e ciò non solo per la nuova sua condizione politica, ma sì anche per la civile assai rapida trasformazione; che deposta l’assisa della barbarie, assunse in poco volger d’anni i costumi, parlò la lingua, prestossi alla sapienza del popolo vincitore. Partecipe dell’italico incivilimento, questa Gallia diede tutto quel vario frutto di cui la sua ubertà era capace; si coprì di utili e nobili edifizi, e solcata da magnifiche vie, potè comunicare agevolmente