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310 rassegna bibliografica

varsi, e d’altra parte attenderà ad operare come se la salute sua consistesse nelle opere».

Finito però il processo, il Carnesecchi domandava di soggiungere che, quando al Concilio di Trento si fece il decreto sopra la giustificazione, il cardinale Polo era assente per malattia; del che la marchesa si rallegrò «come di cosa che se tornata mirabilmente a proposito del suddetto signore, dicendo che Dio aveva quasi miracolosamente disposto ed ordinato così, acciocchè il cardinale non fosse intervenuto a tal decreto; quasi volesse inferire di sapere che fosse discrepante il senso di S. S. illustrissima da quello che tenevano gli altri».

Inoltre che essa marchesa gli disse aver letto un commento del salmo Eructavit che le era piaciuto mirabilmente. Era di Lutero, ma «le era stato mostrato sotto il nome d’altra persona: e da lei era stato letto con tale credenza e con tanto gusto e diletto, che non si ricordava averne mai sentito maggiore d’alcuna altra lezione di cose moderne». Ne’ costituti anteriori avea detto come ella non leggesse libri di senso ereticale, perchè così le era raccomandato dal cardinale Polo.

Ma quando gli inquisitori pretendono che egli spieghi o interpreti il senso di lettere altrui, come di essa Colonna, dei Flaminio, del Seriprando, il Carnesecchi esclama: .

«Io ho avuto da fare assai a interpretare tante e tante lettere scritte da me alla signora donna Giulia, ed ho ormai tanto stanca la mente e gli spiriti, che non posso attendere alla interpretazione di lettere di altri».

Il suo sistema di difesa riducevasi a concedere che aveva abbracciata la dottrina del Valdes sopra la giustificazione quando non era ancora condannata: e come scrive egli stesso, «il Carnesecchi, ai suoi esami, non volle pur dissimulare, non che negare la buona opinione avuta di Valdes e di Galeazzo Caracciolo, per il che essendo stato sforzato a difendere alcune proposizioni attribuite al Valdes e comprovate da Carnesecchi, ha tanto più irritato ed esasperato gli animi de’ inquisitori contro di lui; ma vogliano essi o no, bisognerà che la bevano, perchè Carnesecchi ha tanto ben giustificato le cose sue che non posson essere impugnati da loro