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rassegna bibliografica 269

di San Germano, dove le genti di Manfredi (secondo che narra un antico ricordo, ora per la prima volta pubblicato dal signor Del Giudice: 1, 39) erano in grande quantità, e gagliardamente vi s’afforzarono: ma virìliter pugnaverunt gentes regìe contro, ipsos et devicerunt eos, et fuerunt intercedi plusqvam mille inter sarracenos et malos christianos; di modo che la terra s’arrese1; e quegli uomini, confitentes se male fecisse, si sottoposero a re Carlo, consegnandogliene le chiavi, col consentimento dell’abate di Montecassino, che aveva su quella terra alcun diritto di protezione. Dopo non molti giorni (26 febbraio 1266) avvenne la grande battaglia di Benevento, intorno alla quale il signor Del Giudice ripubblica importanti documenti, già stampati nelle raccolte di Martêne e Durand, Lünig, Tutini e altri. Il giorno stesso della battaglia re Carlo ne diede conto al papa (I, 40*); dichiarandosene grato alla provvidenza divina, e promettendo che dopo una così grande vittoria estirperà dal Regno gli scandali, e lo ridurrà «all’antica e consueta devozione» della chiesa romana. Non dissimula bensì la difficoltà della vittoria e la valorosa resistenza opposta dai nemici; e dice essere stata così grande la strage, quod celant campum oculis superiacentia corpora mortuorum. Molti de’ fuggitivi caddero sotto le spade dei vincitori; e il numero dei prigionieri fu grandissimo, tra i quali il conte Giordano, Bartolommeo Semplice, e Pierasino degli Uberti di Firenze, «perfidissimo ghibellino». Di Manfredi ignora il re la fine, se sia fuggito o morto; di Manfredi, al quale, secondo le cronache2, pochi giorni innanzi egli aveva promesso di mandarlo all’inferno. Ma la trepidazione sua per la temuta fuga dello Svevo durò poco; e il primo di marzo (1, 41*) potè annunziare al papa, con vera letizia, che il cadavere dello sventurato re era stato ritrovato e riconosciuto dai fedeli suoi, ora fatti prigionieri. Ego itaque (aggiunge) naturali pietate inductus, corpus ipsum, cum quadam honorifìcentia sepolture, non tamen ecclesiastice, tradi feci. Se il papa fosse

  1. Secondo la Cronaca di Gio. Villani (VII, 6) ciò avvenne a’ 10 di febbraio 1266.
  2. Gio. Vill., Cron., VII, 5.