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166 rassegna bibliografica

che si son date qui al suo ambasciatore, e alle ragioni addottegli, oltre al rispetto dell’esser commessa a me quella legazione. E ora si è inteso che il signor di Moden, ricercato da Sua Altezza, sia per pregare la Maestà di codesto re. che voglia interporre caldissimi ufficii appresso Sua Santità, per far conseguire l’intento all’Altezza sua»1: e davvero ohe c’era più d’una mancanza di rispetto, come dice il Borghese, da parte del duca, di dimandare pel figliuolo una legazione che allo stesso Borghese era commessa. Vedeva il Nunzio quanto la cosa scottasse al segretario di Stato; e però, rispondendo, facea notare, come ne avesse tosto passato uffizio col Puysieux, col cardinale di Retz che diceva «stravagantissimo» il disegno del duca, col Luynes, col Deajean, e anche col re medesimo2; e l’assicurava che se ne sarebbe presto smesso ogni pensiero da parte del duca. L’istanza dunque, in corte di Francia, si limitava per ora a trovar moglie per il giovine principe Vittorio Amedeo; e pare que’ ministri vi si mostrassero inclinatissimi, nonostante la stipulazione con Spagna. Per la qual casa ne scriveva il Nunzio: «Non si dubita che il cardinale di Savoia non venga a trattare di matrimonio; e di già qui pubblicamente si tien per fatto.... È qui però in si gran concetto il principe di Piemonte, ch’io vedo tutti i ministri inclinatissimi verso di lui: il maggior ostacolo è il padre, del quale giudicano di non potersi fidare. Questa madama non inclina al matrimonio, perchè vorrebbe anch’ella un re, e piuttosto inclinerebbe al principe d’Inghilterra; e so io ch’ella avrebbe una certa sua speranza di guadagnarlo alla fede cattolica: e veramente Ella è una gioia di pietà e di virtù»3. E giunto il cardinale a Parigi il 6 novembre (1618), nella seconda udienza pubblica avuta dal re, addirittura dimandava la mano della principessa Cristina, seconda sorella di Lodovico XIII, per il principe di Piemonte4. «Senti la Maestà

  1. Lett. 1391.
  2. Lett. 1411, del 24 ottobre.
  3. Lett. 1423, del 24 ottobre.
  4. Sul viaggio del cardinale, il sig. De’ Steffani scrive questa nota: «Non mi pare superfluo di recar qui, in succinto, ciò che leggo negli avvisi del Nunzio, sul viaggio del cardinal di Savoia. Egli partì da Torino il 6 d’ottobre, e il Re di Francia diede ordine a’ suoi governatori, che per tutto fosse rice-