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rassegna bibliografica 165

Corone»1. I ministri a Parigi sentivansi offesi di tale procedere del dura; e il Guardasigilli diceva al Nunzio: «che era nato (Carlo Emanuele) per inquietare il mondo; e che ora minacciava qua, che, se volessero costringerlo a disarmare e a mettersi alla total discrezione degli Spagnuoli, in otto giorni egli s’accomoderebbe con loro; e ch’egli è principe di poca fede; che poco prima della prigionia di Condè, egli trattava con lui di suscitar nuove sollevazioni in Francia, e di pigliarsi per sè un porto della Provenza»2: e quindi più insistenti gli ordini di disarmo da parte loro; e ogni di più moleste le sue tergiversazioni sempre sul disarmo; da parte del duca, come anche da parte del Toledo; il quale, neppur egli, in fin de’ conti voleva la pace; e il quale per atto di deferenza di Filippo II alla Francia, veniva poi sostituito dal duca di Feria. Il disarmo alla fine aveva pur luogo; e inteso allora Carlo Emanuele a procacciarsi più strette amicizie e nuove parentele, significava a Parigi che era per partire a quella volta il cardinale Maurizio di Savoia. A quella corte sentivan male la cosa. Prevedevano che sarebbe venuto a mestare per trovar moglie al fratello; sul qual proposito, anche di recente, erasi passata stipulazione tra Francia e Spagna, di non acconsentirvi senza il reciproco consenso. Ne scriveva pertanto il Nunzio: «Sono in fastidio questi ministri sopra la venuta del cardinal di Savoia; perch’egli, quando venga, verrà per trattare di matrimonio; e qui veggono la difficoltà dell’obbligo vicendevole delle due corone, di non s’imparentar con Savoia senza il consenso l’una dell’altra»3. E oltre al negozio di cercar moglie al fratello, il cardinale pare vi andasse anche per procurarsi la legazione d’Avignone; che sì legge in una lettera del Borghese, datata il 21 settembre: «Il duca di Savoia ha fatto più volte istanza d’ottenere per il cardinal suo figliuolo, la legazione di Avignone; ma sempre ne ha riportato da nostro Signore la negativa, per le ragioni che Vostra Signoria può immaginarsi.... Non resta contuttociò il Duca di mostrare il medesimo desiderio anche al presente; nè s’è acquetato alle risposte

  1. Lett. 906. del 31 gennaio.
  2. Lett. 945, del 5 febbraio.
  3. Lett. 1375, del 25 settembre.