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158 | rassegna bibliografica |
ciò che ne diceva); che non solo voleva penetrare in famiglia del Contarini, ma persino dietro le cortine della camera di lui. Il Contarini bensì, oltre al dir male de’ Gesuiti, pare attendesse a trattazioni anche di maggiore importanza; scrivendo il Nunzio, ch’aveva «rinnovate le pratiche con du Maine d’andare al soldo della Repubblica, nel modo che fu condotto Vaudemont; e mi pare che il negozio sia molto innanzi»1. E al Contarini medesimo è forse dovuta l’idea, che i Veneziani avessero a rivolgersi per contrattare di lega co’ Grigioni; della qual lega coi Grigioni scriveva il Cardinal Borghese: «Sebbene si partì di là (dal paese de’ Grigioni) il Patarino, segretario, vi lasciò però de’ particolari che sollecitano la pratica; e che, ultimamente, s’è inteso che alcuni de’ loro ministri predicanti hanno cercato persuadere a’ Grigioni, che sono eretici, che si stacchino dalla lega di Francia e si uniscano co’ Veneziani, e che ciò sarebbe di giovamento alla setta loro; e che ora quegli uomini sono quasi in parti e in divisioni per quella causa»2. La pretesa de’ Veneti sul Golfo era di grosso momento; e pare che così si giudicasse anche in corte di Francia: perchè il Puysieux parlandone col Bentivoglio, lasciavasi intendere come gli Spagnuoli dovessero cedere, e levarne l’armata; «avendo essi grande occasione di voltarla contro i corsari, che infestano i mari e le coste di Spagna; e potendo pigliar mille altri pretesti onorevoli di levarla di là, quando ben non avessero questo»3. E con gli uffiziali che comandassero le milizie, il Contarini aveva anche noleggiati in Olanda dodici vascelli; e di nuovo scriveva per pigliarne degli altri; e allo stesso fine si adoperava in Inghilterra; ove, scriveva il cardinal Borghese, «ha fatto istanza a quel re di poter noleggiare otto dieci vascelli di mercanti; e che, vedendo farsegli difficoltà, ha offerto sicurtà che con essi vascelli non offenderà
- ↑ Lett. 1007, del 14 marzo,
- ↑ Lett. 1045, del 18 marzo.
- ↑ Lett. 1089, del 25 aprile
quando negozia; e l’altro giorno mi disse il cardinal di Retz che gli aveva fatto paura; tanto aveva alzato la voce». (Lett. 1153. - Si vede che il Bentivoglio ha fisso in testa di commentare la magniloquenza notata nel Contarini dal cardinal Borghese.