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fra venezia e ravenna 41


I lavori del Paoli1 e dello Zendrini2, le prefazioni del Fantuzzi ai volumi dei Monumenti Ravennati3 raccolgono quanto finora è stato argomentato o scoverto intorno a questo tema che, siccome estraneo al mio scopo, ho toccato appena di volo non potendo trascurarlo del tutto, tanto le antiche vicende di Ravenna ch’io imprendo a ricordare furono congiunte alla instabile condizione del suo territorio e delle sue marine.

[Diversa indole della storia di Ravenna e di quella di Venezia.] Venendo ora a dare un cenno dell’istoria di Venezia e di Ravenna in generale, dirò che una vera istoria degli antichissimi marinari pescatori Veneti non si trova, e forse non ci fu fra loro alcune fatto degno di memoria; nondimeno molti si sforzarono di comporla raccapezzando qualche brano di questo o di quello scrittore che parlando d’altro ne toccò di volo, e poscia di collegare e di reintegrare questi fatti con induzioni ed ipotesi. Per tal modo ognuno riuscì a formarla a suo talento e seppe provare ciò che gli era più a grado. Le parole di Procopio e più quelle di Cassiodoro si mostrarono docili ad esprimere il pensiero di chi le interpretava secondo il suo disegno, come l’umida creta a prendere la forma che è già nella mente dello scultore. Così la sorte che ebbero i Veneziani di mantenere la loro indipendenza, mentre gli altri italiani sperimentavano ogni più dura maniera di servitù, parve singolare e privilegiata per modo, che alcuni a farla comparire anche più meravigliosa si accinsero a dimostrare che l’autonomia degli abitanti delle estreme lagune non era stata mai contaminata nò dalla signoria dei Romani, nè dalla violenza dei barbari. Ma sembra più verosimile che essi rimanessero lungamente soggetti alle città d’onde eran venuti, e per questo ai Romani che poscia le dominarono; che se goderono di libertà, se Odoacre non mosse a soggiogarli, si fu perchè l’oscurità loro li facea dimenticare, non perchè la lor potenza li facesse temere.


  1. Fatti relativi alle mutazioni del lido Adriatico da Ravenna ad Ancona. 3za Riunione degli scienziati italiani 1842. Firenze.
  2. Relazione al Legato Bartolomeo Massei sui lavori ai fiumi Ronco e Montone, 173l
  3. Vi si riportano passi di autori antichi e dei bassi tempi che danno qualche lume sullo stato delle acque intorno a Ravenna nei vari secoli.