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34 delle antiche relazioni

«ch’essendo passati molti giorni e sentendosi mal disposto del capo, disse al suo maestro con semplicità ed umiltà grande: Padre, pregavi, se vi piace, che di qui in avanti mi diate dall’altro canto, perchè vado perdendo l’udito per causa delle percosse che mi date. Marino vi pose mente e vide esser così come Romualdo diceva e restò maravigliato della pazienza grande che egli aveva avuta, simile a quella di S. Lorenzo quante do stando sopra al fuoco, disse: voltatemi dall’altra parte che questa è già arrostita. Ebbe da poi Marino più avvertenza nel suo procedere e di giorno in giorno trovava nel suo discepolo maggior virtù e lo guardava con occhi differenti da quelli di prima»1.

Ma la semplice virtù di questi uomini che compiacevansi nel farsi meschini e nell’esser reputati stolti per Cristo, portò talora mirabili frutti, e così Romualdo seppe far mutare al doge Orseolo nella ruvida veste di frate il male acquistato manto ducale. Ed ecco come questo avvenne . se vogliamo prestar fede alle tradizioni rimaste fra i monaci di S. Benedetto.

Venuto in pellegrinaggio a Venezia certo abate francese per nome Guarino, andò tosto a visitare Romualdo ed il suo compagno di penitenza. E dalle cose spirituali passando alle politiche, vennero a parlare di Orseolo e dell’ingiusto modo pel quale era pervenuto al dogado. «Ora udite (dicevano i romiti al loro ospite) come andò la cosa. Prima di costui era doge Vitale Candiano il quale era venuto in tanto odio dei cittadini che essi deliberarono di metterlo a morte. Ma sia che taluno palesasse la congiura, sia che tutti poco cautamente la ordinas-

  1. «Historia della Vita di S. Romualdo composta dal R. P. D. Gio. da Castagnizza monaco dell’Ordine di S. Benedetto, trasportata dalla lingua spagnola nella italiana da D. Timoteo da Bagno Monaco della Congregazione Camaldolese di ordine del Revmo. P. D. G. Lodovico Pasolini Abbate Generale della suddetta Congregazione Camaldolese. - In Venezia MDCV, appresso Domenico Imberti». È dedicato dal traduttore al medesimo P. Lodovico Pasolini Generale de’ Camallesi e Vescovo di Segna in Dalmazia. Libro assai raro.