Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
26 | delle antiche relazioni |
dovico II lo concede poscia ad Ottone d’Este, e questi al figliuolo Marino. Allora partono da Venezia ambasciatori per Roma, onde rappresentare al pontefice che se Comacchio dovea essere tolto a Ravenna ed all’esarcato, avrebbe dovuto aggiungersi a Venezia che lo bagnava con le sue lagune; concedesse adunque quella contea a Badoero fratello del doge. Ma come Marino seppe il fine del viaggio di Badoero, posta gente nella pineta di Ravenna, lo fece aggredire, e feritolo in una gamba, gli fa giurare che avrebbe dimesso ogni pensiero d’avere Comacchio, e di ricercare risarcimento o vendetta; e con questo lo lascia tornare a Venezia. Ma quivi il Badoero muore in pochi dì per la ferita; il doge Giovanni corre con grande naviglio a vendicare il fratello, e Comacchio è distrutta neir854.
Nell’anno 879 venne a Ravenna Carlo il Grosso coronato imperatore; e nel codice Trevisano si conserva il patto che a richiesta del doge Orso Participazio si stabilì fra i Veneziani ed i suoi sudditi in Italia1. È in tutto consimile a quello ch’io ho dichiarato di sopra.
Molti fatti portano a credere che l’autorità dell’imperatore prevalesse oramai in Ravenna a quella del pontefice: vediamo che nel 921 l’arcivescovo Onesto vi tiene un placito insieme ad un Olderico vassallo o messo di Berengario, e così nelle carte degli anni che seguono trovasi prima posto il nome dell’imperatore regnante, poscia quello del papa. [Adalberto fa capitale Ravenna.] Ad ogni modo certo è che Ravenna fu Capitale del regno di Adalberto circa la metà del secolo decimo.
Erano allora i mercanti veneziani, scacciati già da Carlomagno per mezzo di papa Adriano, ricomparsi in Ravenna, e per le loro ricchezze e per la cresciuta autorità del nome veneto n’erano quasi signori. [È vinto dai Veneziani]Adalberto li volle assoggettare a fastidiose leggi ed a novelli gravami, e per questo inimicatosì con la repubblica, toccò una